IL DIAMANTE
FORZA ED ELEGANZA SENZA TEMPO
Un diamante è una promessa di forza e di resistenza , simbolo d’amore per eccellenza. Il termine diamante infatti deriva dal greco ” adàmas ” ossia ” Indomabile ” , che si riferisce alla durezza della pietra. Plinio gli dà il giusto significato , quando arriva a chiamare ” diamante indiano ” una pietra dalle caratteristiche simili a quella che noi oggi definiamo diamante . Probabilmente lui era a conoscenza delle leggendarie miniere diamantifere indiane. Nel Medioevo Marco Polo , durante il suo viaggio di ritorno dalla Cina nel 1295 , volle passare là dove sapeva di trovare miniere di diamanti e cioè in India , nella regione meridionale che oggi corrisponde alla zona di Madras . Tutto il mercato delle gemme preziose dal X al XVII secolo , si svolgeva a Venezia . Qui finiva la ” via delle spezie ” che dall’ India faceva arrivare in Europa anche i diamanti . Nel 1725 furono scoperti in Brasile giacimenti diamantiferi in ghiaie fluviali e per un lungo periodo , questo paese fu il maggiore produttore di diamanti al mondo . E’ in Sudafrica però che a partire dal XIX secolo , furono scoperti i più grandi e fruttiferi giacimenti , sia di tipo alluvionale che di tipo primario , cioè in miniere a centinaia di metri sotto la superficie terrestre . Ancora oggi questa è la nazione con la più grande produzione di diamanti al mondo . Qui nel 1866 nasce la storia dei diamanti africani , con la scoperta , in una fattoria a sud di Kimberley , di un magnifico cristallo grezzo denominato diamante “ Eureka” che fu il primo ad essere autenticato . Seguirono le scoperte di tantissimi giacimenti , comprese le famosissime miniere De Beers e Kimberley che avrebbero modificato per sempre l’industria dei diamanti.
Il Diamante è costituito da carbonio puro , nasce dalle viscere della terra , dove lunghe ere di sconvolgimenti geologici , hanno provocato la cristallizzazione del carbonio per effetto di alte temperature ed elevatissime pressioni , dando origine al diamante . Esso non può essere scalfito da nessun altro materiale , è resistentissimo agli agenti atmosferici , non è attaccabile da tutti gli acidi. A causa però della sua debolezza atomica , può manifestare contemporaneamente una spiccata fragilità . Per questo motivo è sempre meglio maneggiare con attenzione i propri gioielli con diamanti , o con qualunque altra gemma , avendo cura di far controllare periodicamente dal proprio gioielliere la tenuta della montatura e lo stato integro della gemma.
Nella lunga storia del diamante , la tecnica della classificazione è piuttosto recente , risale solo al XX secolo. Nei tempi remoti , quando ancora non si praticava l’arte del taglio , il solo parametro di valutazione era costituito dalla forma ottaedrica del cristallo grezzo , più o meno perfetta . In tempi recenti il predominio di queste gemme si è molto avvantaggiato dalle tecniche di taglio e lucidatura sempre più perfette , in grado di esaltare tutte le migliori caratteristiche del diamante . Per determinare la rarità e l’unicità di queste pietre , per iniziativa più frequentemente americana , in particolar modo del GIA ( Gemological Institute of America ) , sono stati fatti notevoli sforzi per mettere a punto dei sistemi di classificazione atti ad attribuire ad ogni singolo diamante un grado di rarità e quindi una precisa valutazione commerciale . L’istituto gemmologico internazionale del GIA , ha sviluppato una tabella di classificazione dei diamanti , in base a quattro specifiche caratteristiche che ciascun diamante ha , che pur lo rendono unico . Le “ 4 C “ , iniziali di COLOR , CLARITY , CUT , CARAT , identificano i quattro fattori fondamentali con cui il GIA classifica i diamanti , emettendo un certificato di qualità e garanzia che ha valenza scentifica , in quanto si avvale di esperti gemmologi e di strumentazioni all’ avanguardia nel campo della ricerca .
COLOR –COLORE . Il diamante trasparente ed incolore è una rarità ; i cristalli naturali presentano in genere una tonalità di colore quasi sempre gialla che può variare da una gradazione assai tenue appena percettibile ad una colorazione intensa . In quest’ ultimo caso si parla di colori fantasia ( Fancy Color ) anch’essi molto rari e ricercati dagli estimatori . La scala di colori del GIA si estende dalla lettera D (incolore ) alla Z ( giallo chiaro o marrone chiaro ) . Alcuni diamanti sono in grado di emettere un bagliore luminoso , la Fluorescenza ,se esposti alle radiazioni ultraviolette .
CLARITY-PUREZZA . I diamanti si sono formati nel sottosuolo grazie a pressioni e temperature elevatissime , perciò risulta impossibile che non siano rimaste tracce di minerali imprigionati in essi . La purezza indica la presenza , il numero , la grandezza e la posizione di queste inclusioni a volte invisibili ad occhio nudo . Queste , che il GIA , definisce caratteristiche interne o di superficie , costituiscono una chiara ed univoca impronta identificativa di ogni singola pietra . I gradi di purezza sono indicati con le lettere alfabetiche dalla IF ( flawless internally flawless ) che indica una pietra completamente pura , alla lettera I_3 ( pietra molto inclusa ).
Cut-Taglio . La bellezza di un diamante si percepisce anche dal taglio perfetto che ne dà la forma . I diamanti con proporzioni , simmetria e politura raffinate , interagiscono con la luce in modo ottimale . Quando un diamante di tale foggia viene investito dalla luce , i l risultato è l’ esaltazione di tre attributi ottici : la brillantezza , lo scintillio ed il fuoco . Il taglio più celebre è il taglio “ brillante “, cioè quello tondo . Questo taglio dalle proporzioni perfette esalta tutta la bellezza della pietra . Nel 1919 Marcel Tolkowsky inventò il celeberrimo diamante “ Ideal Cut “. Costui teorizzò un modello matematico per descrivere il comportamento della luce all’ interno di un diamante a brillante rotondo . Esistono altri tipi di taglio come quello ovale , marquise , goccia , princess , carrè , radiant , smeraldo , cuscino , baguette . La scala di taglio del GIA si estende da Excellent a Poor .
CARAT-CARATO. Indica la caratura cioè il peso del diamante . Un carato equivale a 200 milligrammi di peso metrico . Il nome deriva dal seme della carruba , usato nell’ antichità per le misurazioni perché di peso uniforme . Il carato è diviso in 100 punti , quindi un diamante da 50 punti , è un diamante da 0,50 punti di carato .
Le 4C classificano in modo oggettivo un diamante per darne il giusto valore sia in termini economici sia in termini di bellezza , certificando l’autenticità e qualità di ciascuna pietra . Per questo quasi tutti i nostri diamanti sono corredati di certificati di classificazione dei principali istituti gemmologici internazionalmente riconosciuti come il GIA , HRD ( Anversa ), IGI ( Istituto gemmologico italiano ) . Per rafforzare ulteriormente questa garanzia , tutti i nostri gioielli con diamanti e gemme di colore saranno corredati della nostra garanzia Ficarelli dal 1870 . Inoltre è doveroso aggiungere che dei nostri diamanti è cerificata anche l’origine , provenendo da fonti legittime , non toccate da conflitti . Questo sistema di certificazione è il Kimberley Process , iniziativa ONU , per regolamentare il commercio di diamanti proteggendolo dall’ introduzione sul mercato di diamanti derivanti da guerre .